RC scrive al Prefetto: vogliamo gli atti del Prg - 22-02-02 - da Il Sannio Quotidiano

 

TELESE TERME E' ancora alta l’attenzione sulla questione del dissesto idrogeologico del tenitorio locale

 

La minoranza vuole chiarimenti sulla discarica di inerti nell'area Lagni e sul blocco dei cantieri

 

Si continua a discutere sulla voragine di via Udine. E il partito della Rifondazione scrive al prefetto e al direttore generale del Comune di Telese Terme per chiedere una copia del Piano Regolatore Generale con annessa carta geolitologica, carta idrogeologica, carta della stabilità, planimetria con ubicazione dei sondaggi, analisi geotecniche di laboratorio, sondaggi sismici a rifrazione e Down-Hole. L'obiettivo è chiaro: indagare a fondo sulle consideranoni che hanno condotto a edificare nell'area Lagni.

 

Sempre attiva Rifondazione sull'argomento, che respinge con fermezza le accuse di speculare sulla vicenda: «Abbiamo anticipato quello che sarebbe successo – dichiara Gianluca Aceto, segretario provinciale del Prc - Non abbiamo la sfera di cristallo, ma abbiamo analizzato i dati di fatto: chi ci muove queste accuse utilizzi quest'occasione per riflettere e per cambiare strada».

 

Al prefetto, che potrebbe essere a Telese ad inizio settimana prossima, per un sopralluogo nell ' area interessata, sono arrivate, oltre a quella di Rc, altre due missive: quella di Legambiente e quella di un gruppo di cittadini in via Circumvallazione. Riguarda la voragine di via Udine, quella prodotta dall'associazione ambientalista, mentre quella dei cittadini si rifà a quella che è considerata l’edilizia selvaggia sul territorio e sposta l'attenzione sulla costruzione di 74 alloggi alle spalle del condominio «Sole» a due passi dal torrente Seneta. I firmatari si dicono preoccupati.

 

Sulla lettera al Prefetto, Aceto dichiara: «Abbiamo chiesto al rappresentante del governo di ottenere questi documenti per gli annosi problemi di accessibilità agli atti che vengono negati anche al consigliere comunale del nostro partito, Gianluca Serafini. ln ogni caso l'altro ieri abbiamo cominciato a visionare questa documentazione presente in Comune e posso anticipare che le risultanze sono interessanti».

 

lntanto oggi saranno presentate le interrogazioni firmate da tutti i consiglieri di opposizione: una ha per oggetto la sospensione di tutti i cantieri aperti nelle zone a rischio, a  cominciare da quello di piazza Mercato che è a poche decine di metri dalla voragine; l'altra riguarda la richiesta di chiari menti urgenti sulla situazione riguardante la discarica abusiva di materiali inerti localizzata sulle sponde del Grassano nei pressi della stazione dei carabinieri. «Questa discarica -ricorda l' esponente del Prc -è stata già sequestrata dal Noe.

 

I materiali depositati hanno, probabilmente, ostruito il corso dell'acqua di una sorgente simile alla «Voccola», quella che ha determinato lo sprofondamento. E' interessante sapere che fine ha fatto quest'acqua e dire che su questo pezzo di terra era già stata richiesta una concessione edilizia per la costruzione di vari alloggi».

 

Sull'intervento dei privati nelle opere di canalizzazione nell'area, Aceto dichiara: «Mi viene da sorridere. Il sindaco d'Occhio fa finta di non sapere che la costruzione di via Udine è un'opera pubblica e che le condotte idriche di scolo passano sotto una strada aperta da poco e questo vuoi dire che il committente pubblico sapeva dell'esistenza di canali.

 

Premesso che in seguito alla nota del WWF dell'agosto 2001, inviata anche al Comune, è stata aperta un' inchiesta mi pongo queste domande: che cosa ha fatto l'ufficio tecnico comunale in seguito a quella segnalazione? Si è preoccupato di appurare se le opere pubbliche e private fatte nell'area Lagni potessero costituire un ulteriore ostacolo al deflusso dell'acqua? Poiché risulta da tutti i documenti che in quel punto c'era una sorgente e poiché anche negli allegati geologici del Prg, risulta che proprio l'area della «Voccola» è area particolarmente a rischio, com' è che il piano regolatore ne ha fatto un lotto edificabile?

 

Spero che le indagini della magistratura accertino le eventuali responsabilità: di privati e soggetti pubblici che non potevano non sapere della gravità della situazione che vi era nella zona".

Sulla necessità di un consiglio comunale aperto per discutere di quello che è accaduto e sul futuro della nostra cittadina, Gianluca Aceto lo definisce un atto dovuto.